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«Un vero genocidio»
Il testo integrale del discorso pronunciato
dal leader cubano FIDEL CASTRO
a Monterrey il 22 marzo 2002
Quello che mi appresto a dire non sarà
condiviso da tutti, però dirò quello che penso, con rispetto.
L'attuale ordine economico mondiale costituisce un sistema di saccheggio e sfruttamento
come mai è esistito nella storia. I popoli credono ogni giorno di meno in dichiarazioni e
promesse. Il prestigio delle istituzioni finanziarie internazionali è meno di zero.
L'economia mondiale è oggi un gigantesco casinò.
Analisi recenti indicano che per ogni dollaro che si impiega nel commercio mondiale, più
di cento sono impiegati in operazioni speculative che nulla hanno a che vedere con
l'economia reale.
Questo ordine economico ha portato al sottosviluppo il 75% della popolazione mondiale. La
povertà estrema nel Terzo mondo tocca ormai la cifra di 1200 milioni di persone. L'abisso
aumenta e non si riduce. La differenza di entrate fra i paesi più ricchi e quelli più
poveri che era di 37 volte nel 1960, è oggi di 74 volte. Si è giunti a tali estremi che
le tre persone più ricche del pianeta possiedono attivi equivalenti al Pib combinato dei
48 paesi più poveri.
Nel 2001 il numero delle persone che non hanno di che nutrirsi ha raggiunto la cifra di
826 milioni; quella degli adulti analfabeti, di 854 milioni; quella dei bambini che non
vanno a scuola, di 325 milioni; quella delle persone che mancano dei medicinali essenziali
di basso costo, di 2 mila milioni. Non meno di 11 milioni di bambini minori di 5 anni
muoiono ogni anno per cause evitabili e 500 mila restano definitivamente ciechi per
mancanza di vitamina A. Gli abitanti del mondo sviluppato vivono 30 anni di più che
quelli dell'Africa sub-sahariana.
Un vero genocidio. Non si può incolpare di questa tragedia i paesi poveri. Essi non hanno
conquistato e saccheggiato per secoli interi continenti, né hanno fondato il
colonialismo, nè hanno reintrodotto la schiavitù, né hanno creato il moderno
imperalismo. Sono state le sue vittime. La responsabilità principale di finanziare il
loro sviluppo ricade agli Stati che oggi, per evidenti ragioni storiche, sfruttano i
benefici di quelle atrocità.
Il mondo ricco deve condonare il debito estero e concedere nuovi prestiti a condizioni
favorevoli per finanziarne lo sviluppo.
Le offerte tradizionali di aiuti, rachitiche e ridicole, sono insufficienti o rimangono
lettera morta. Ciò che ci vuole per un vero sviluppo economico e sociale sostenibile è
molte volte di più di quello che si dice.
Misure come quelle suggerite da James Tobin (...) sarebbero oggi forse le uniche capaci di
generare fondi sufficienti che, nelle mani degli organismi dell'Onu e non di funeste
istituzioni quali il Fmi, potrebbero portare aiuti diretti allo sviluppo, con la
partecipazione democratica di tutti, senza il sacrificio dell'indipendenza e della
sovranità dei popoli.
Il progetto di Consenso che ci si impone da parte dei padroni del mondo in questa
conferenza, è che noi ci rassegnamo a una elemosina umuliante, condizionata e invasiva.
Bisogna ripensare a tutto ciò che è stato creato da Bretton Woods fino a oggi. Non ci fu
allora una vera visione del futuro. Prevalsero i privilegi e gli interessi dei più
poderosi.
Di fronte alla profonda crisi attuale, ci viene offerto un futuro ancora peggiore, in cui
non sarebbe mai risolta la tragedia economica, sociale ed ecologica di un mondo sarà ogni
giorno più ingovernabile, in cui ogni giorno ci saranno più poveri e più affamati, come
se una grande parte dell'umanità fosse di troppo.
E' l'ora di una riflessione serena per i politici e gli uomini di stato. La credenza che
un ordine economico e sociale che si è dimostrato insostenibile, possa essere imposto con
la forza è un'idea folle.
Le armi ogni giorno più sofisticate che si accumulano negli arsenali dei più poderosi e
ricchi, come ho già avuto modo di dire una volta, potrenno uccidere gli analfabeti, gli
infermi, i poveri e gli affamati, ma non potranno uccidere l'ignoranza, le malattie, la
povertà e la fame. Una volta per tutte si dovrebbe dire: addio alle armi.
Qualcosa bisogna fare per salvare l'umanità. Un mondo migliore è possibile.
FIDEL CASTRO
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